Trattativa aziendale NA1 centro sull'impiego della CA
Carissimi,
ormai si fa un gran parlare di questa riorganizzazione del territorio in risposta alla sovrasaturazione dei PS e degli ospedali. Adesso ne parla il ministro Balduzzi, ne parlano anche accorsati talk show della domenica. Più modestamente noi ne abbiamo fatto già da tempo un cavallo di battaglia per rilanciare il territorio e con esso il ruolo ed il peso contrattuale del MMG, chiedendo l’avvio anche solo sperimentale delle SPS h24.
Ma la Campania, ed in particolare l’ASL NA1 centro, pare siano sempre in controtendenza o quanto meno in grande ritardo rispetto al resto del Paese. Lo dimostrano gli interventi pubblici dei nostri amministratori, che al sovraffollamento degli ospedali rispondono sempre con una visione ospedalocentrica della sanità. Lo dimostra anche più in particolare l’ASL NA1 centro, che in un recente confronto con le OO.SS. in merito agli interventi da adottare per fare da filtro agli accessi impropri in ospedale, ha perorato l’istituzione di presidi di prossimità agli ospedali, dove i Medici della Continuità assistenziale dovranno essere impiegati, con incremento dell’impegno orario da 24 a 38 ore, per selezionare i codici bianchi e verdi. In quell’incontro, solo la FIMMG ha appoggiato la richiesta dell’azienda, argomentando che esiste un monte ore della Continuità assistenziale che deve essere comunque impiegato e giustamente ridistribuito tra i colleghi di Continuità assistenziale. Tutte le altre sigle (Intesa sindacale, Snami, SMI) hanno invece manifestato la propria contrarietà ad una soluzione che appare solo tampone e sembra rafforzare l’ospedale e non il territorio.
Personalmente sono intervenuto non entrando nel merito delle problematiche organizzative e rivendicative della Continuità assistenziale, ma sugli aspetti strategici complessivi dell’azienda. Se non crediamo in una concezione dell’assistenza territoriale supplementare rispetto all’ospedale, se crediamo in un’organizzazione del territorio che lo renda veramente autonomo e autosufficiente sotto il profilo assistenziale, se riteniamo che il 70-80% dei ricoveri che intasano gli ospedali sono costituiti da pazienti con patologie cronico degenerative riacutizzate o scompensate che possono trovare risposta e soluzione sul territorio, se non intendiamo procedere con interventi per toppe invece che per tappe, allora occorre investire sulla realizzazione delle SPS con annessi posti letto per brevi degenze. Occorre non disperdere risorse professionali, come la Continuità assistenziale, che saranno invece indispensabili per la costituzione delle SPS h24, dove questi professionisti potranno integrarsi con le altre professionalità del territorio, condivideranno la gestione della cartella clinica dei pazienti e soltanto lì potranno realizzare veramente la continuità dell’assistenza.
Pertanto, considerata la necessità da parte dell’azienda di un intervento (ancorchè tampone) urgente, considerata la necessità di non disperdere il monte ore disponibile della Continuità assistenziale, considerata la necessità di una riorganizzazione reale del territorio (che da sola basterebbe a fare da filtro all’ospedale), è auspicabile, dal nostro punto di vista, che l’azienda intraprenda 2 percorsi paralleli:
1) attivazione in via sperimentale (con verifica trimestrale) dei presidi di prossimità agli ospedali;
2) attivazione contestuale di 2-3 SPS h 24 come progetto pilota (con verifica semestrale), con reversibilità nell’impiego dei Medici di Continuità assistenziale presso i presidi di prossimità.
Sarà questa la proposta che il Sumai Medicina generale, nel contesto di Intesa sindacale, porterà domattina al tavolo di trattativa aziendale, con l’intento che si realizzi un’ampia convergenza.
Cordialmente
Saverio Annunziata